mercoledì 27 febbraio 2013

Python

Ispirato dal dipinto ( qui sotto postato ) di Max Petrone, noto artista Torinese. http://www.maxpetrone.com/







Non dormirai questa notte.
Cadrai nell’oblio che ti ha sempre accompagnato da quando ti osservo. Più ti guardo e più mi dissolvo, in un gioco di colori oscuri che si violentano tra di loro. Sentirò la tua paura scendere verso il basso e fare la lotta contro la tua coscienza. Quello è il momento migliore dove la mia eccitazione arriva al culmine. Ciò che tu chiami reale contro l’onirico. Credi che ci sia differenza? Credi davvero che tutto questo possa salvarti? Perché ti ostini a combattermi, a denigrarmi, a farmi a pezzi, pensando che la tua mente sia governabile? Riempiendoti la bocca di assurdità che oscillano paurosamente a ridosso dell’oscuro. Ti ho visto tante volte pensare di aver vinto mentre io di soppiatto ti osservavo sbavando nugoli di fumo denso e scuro. Ti cadevano sulla faccia e tu non te ne accorgevi, rannicchiato nel tuo letto sotto le coperte, e guarda che i tuoi pensieri erano giusti, facevi bene ad avere paura. Anche ora sento che l’ansia arriva. 
Sento i tuoi respiri, il battito del tuo cuore...stai di nuovo scivolando lentamente verso la porta delle tenebre... ed io inizio a sciogliermi. Peccato tu non possa guardare la mia bocca mentre l’avvicino alla tua, mentre rido freneticamente la tua stanza si riempie di un eco insistente che mi fa delirare. Oh sì piccolo mio, continua a dimenarti in quel letto marcio dove credi di dormire, dove fai finta di rifugiarti perché sei convinto che tutto questo sia solo frutto della tua mente. Peccato che tu non possa vedere il mio corpo sul tuo, ecco perché non riesci a muoverti. Quanto mi piace. Lo so che vuoi svegliarti, lo so, non piangere, vedo le tue orbite fare avanti e indietro sotto quella pelle così delicata, le tue sopracciglia tese , sei una smorfia  unica, l’unico momento dove finalmente sembri uguale a me, sebbene io non possa vedermi allo specchio perché mi chiami Illusione! 
Tu sei il mio io! Tu, sei mio! 
Come posso essere illusione se non riesci a muoverti? 
Guardala bene la mia faccia ora mentre apri gli occhi spaventato . Guardami con gli occhi spalancati ancora una volta, mentre ti accarezzo la fronte.

Buona Notte, piccolo mio,

il tuo Incubo.

lunedì 25 febbraio 2013

Tutto d'un fiato

Ho rivisto un volto pallido e privo di espressione credo fermamente che la felicità non possa esistere come continuità di vita credo fermamente che ciò che noi chiamiamo felicità in realtà sia solo estremo bisogno bisogno di qualcosa che ci faccia stare bene lo compri quando vuoi e al prezzo che desideri.
Come i tasti di un pianoforte gli eventi si susseguono e continuiamo ad avere paura senza ammetterlo nessuna legge rimpianti sottoterra che sanno di muffa e dolci parole che ci imbambolano con furia distruttiva nell'ignoranza che accarezza tutte le nostre futilità. 
Giornali portatori di verità non accettate o accettate e capite da pochi burattinai che continuano con le loro favole e creduloni che pendono dalle loro labbra chiusi tra le quattro mura di casa cresciuti tra assurdità pane e calcio pane e fumo idiozie che rimbombano in testa mescolate ancora social network nel quale escono fuori argomenti privi e infondati di assurde teorie schiavi di qualsiasi cosa ci rivolgiamo al padre nostro nell'attesa della tua venuta tra sesso caramelle amare che vanno succhiate senza respirare un pò perchè i lamenti sono come luci a intermittenza che attraversano strisce pedonali nel quale qualcuno rimane schiacciato mentre gli altri continuano a camminare a testa bassa pensando ancora che siano liberi e ragazzini che credono di sapere tutto della vita e nascono professorini con la penna attaccata al culo per dimostrare che l'unica soluzione sarebbe un bel buco in testa capisci che a volte ci vorrebbe un reset di ogni merda che ci viene proposta un lavaggio del cervello o come cazzo si chiama perchè ne hai le palle piene di questo schifo compreso te quando ti ho rivisto con le tue stronzate e tuoi bei modi di fare che però adoro così tanto ma fatti un esame di coscienza e chiudi con qualsiasi cosa che puzza di saggio i brividi hanno sempre un significato disincanto regalato a buon prezzo tra il mazzo di rose. 
Ipnotizzarsi con le storielle che sappiamo a memoria e auto convincersi di tutto ciò che ci viene dato e sbattuto in faccia senza un senso logico che di logica non ne abbiamo mai avuta e non c'è un prima e non c'è un poi solo il mondo dove crediamo di vivere tra le poche illusioni che sono le uniche realtà.
Illusioni
conoscono questa parola più di ogni altra cosa e anche voi. 

Prendete un ago scoppiate questa bolla mandate via questi fantasmi chiudeteli distruggeteli bruciateli, insieme alla tua e vostra imbecillità.  

domenica 17 febbraio 2013

Yiure


Quanto fanno male le luci
che ci colpiscono senza preavviso 
e quanto ci si sente in colpa e dispersi 
quando si sta al buio
a brancolare
tra soporifere fiabe
raccontate prima di andare a letto
tra pensieri e parole
tra sguardi che dicono tutto
tra sorrisi che nulla dicono
che fanno presente solo al presente
ci si divide così
con i giorni e mesi che corrono veloci.
Il tuo maestro si inventa la vita
resisterai nella coltre dei suoi pensieri
ciò che credi giusto 
ha preso schiaffi più e più volte
come quando hai bevuto
fino a farti nuovamente male
il tuo medico saprà
come curarti
stai pur certo 
che alla meta 
ci si arriva
ci si spoglia
si striscia
ci vorrebbe un prete
che ci assolva
per non aver detto
per non aver fatto
nostra la vita. 

sabato 9 febbraio 2013

Distributori



Distributori di odio
e frasi farneticanti
che accarezzano la mente
basta avere poche necessità
per rimanere a bocca aperta
nei distributori di odio
ci sei anche tu

tu che conteggi quante volte
hai detto bugie
che ti guardi allo specchio
e non rimane nulla di te
delle tue parole
di tuoi capelli lunghi
morbidi
leggeri come leggero è il tuo sorriso
amaro, davanti ai distributori di menzogne

ti senti bene nel finale dei tuoi giorni
lontano da tutti
e non temere che avrai sempre ragione
ragione sorda e consapevole
aggiustati il bottone della giacca
davanti al distributore della fugacità

e chissà cosa sei
non hai quel che vuoi? 
quei giorni non saranno mai uguali ad altri
da lassù il mondo era diverso
perfino in quel teatrino della prima volta
ed ora guarda cosa ti rimane

nei distributori della viltà
tra tanti applausi e ovvietà 
ci sei solo tu.




giovedì 7 febbraio 2013

Come è logico che sia


Ti asciughi le gocce di sudore mentre non aspetti altro che il turno finisca
biascichi qualche parola, e il capo che ti chiede
perchè non gliel’hai ancora data
data
la data del calendario, di quando ti andrai a togliere il dente
dente del giudizio, Dente che canta “Buon appetito”
buon appetito al Bar Barbarè
tu fumi e mi guardi con gli occhiali spessi
chissà a cosa stai pensando, mentre la tua maglietta
sento che ti sta stretta, troppo stretta
nei miei panni, nei tuoi, avrei messo quella nera
che fa sempre più magra, più fashion.
Sfashion Cafè, si ma smettila di pippare
e togli il saluto a quello che ci prova con te, fidanzato
atomizzato dalla ragazza incazzata che ha la sua password di facebook
cornuta e felice al Bar Barbaroux 
troppe, troppe tette e culi al vento, ma che senso ha
se poi diventano come gli antipasti all’Auto Grill
insipidi e con i nomi che sai a memoria, nomi datati
ma alla fine rimane quello
rimane sempre quello
quello con o senza sesso, con o senza limone, con o senza 
senza o con 
quello che vuoi tu
alle prese con cerette, e profumi
tutto un casino per una sola scopata, e ti incazzi
sempre tutto così difficile
difficile scoprire, assaporare, mangiare, comunicare
tu in macchina, guardi allo sfinimento lo specchietto, c’è la luce all’interno che 
ti rende un cesso, e non vedi l’ora di essere lì
l’ora, l’ora di parlare, di star zitti, di agire , l’ora in cui ti sdoppi
e inevitabilmente esce fuori il vero te, il vero io,
la scopata passa in secondo piano,
tu che mi guardi, e c’è sempre l’innocenza
anche nascosta sotto un paio di baffi
o di falsi sorrisi
perchè sebbene possa sembrare tutto così
senza un senso
alla fine ti ritrovi in una casa non tua
e chissà se finisce bene o male,
male sicuro
poi c’è il cane che abbaia e rovina tutto
tutto in un nano secondo.
La prossima volta metti la maglia nera. E’ più fashion.