domenica 10 giugno 2012

Fiore della Primavera


Vorrei dare un’immagine al tempo
E allo stesso modo a ciò che noi chiamiamo vita:
pare un ramoscello delicato che spunta dalla mia finestra aperta
dove  vento, neve
e sole
imperterriti lo strattonano.
Quanti fiori sono cresciuti su di esso
si schiudono, brillano, vibrano alla luce
a volte di un colore, a volte di un altro
trovo meraviglioso il loro riserbo
ed il loro profumo che timido si insinua nella mia stanza
delicato
morbido
pieno d’amore.
Son così belli alla vista
non chiedono nulla, non parlano e hanno bisogno di poche cure
ma quel ramoscello
lui è lì per loro, il ponte che li collega alla vita
e che inesorabilmente e lentamente compie il suo ciclo
così naturale, da farci perdere lo sguardo nel vuoto
così crudele, da non lasciarci più il fiato.
Il sole ora spunta ancora dietro quell’albero e sbatte contro la mia finestra
ma tu, piccolo ramoscello, mentre leggo
mentre leggo, tu non ci sei più, e non so per quale motivo.
Che orizzonti potrò mai vedere io, da questa misera camera
da questa povera vista senza più i tuoi fiori?
Non importa ora
non ha più importanza domandarlo
mentre finisco di leggere il mio vecchio libro.
L’ultima parola che segna la fine del capitolo è “Ricordare”.
Chiudo gli occhi e il libro nello stesso momento.
Mi sembra ancora di sentire quel profumo
come fosse ancora giugno.

Tu, fiore della primavera
sei il sogno raccontato al tavolo degli angeli.
Ti ricorderò tra le bellezze del mio giardino.


[Dedicata a mio cugino Luca]