Si sono visti
una sera decisa all'ultimo, mentre tornava a casa dal centro.
L’aria
fuori era fredda e mal assortita con gli odori del bar di fronte. La città non
era stata mai così bella e perfida allo stesso tempo. Barboni coperti da spesse
coperte e tombini fumanti. Aveva male ai piedi, gli occhi coperti da immagini
confuse, e le orecchie appoggiate ai capelli rossi. Quel pomeriggio aveva
guardato quella piazza con occhi diversi. Quella piazza che tanto amava , ora
le apriva un sipario completamente diverso. Facce nuove e volti dinamici
trasparenti contro i bianchi raggi del sole.
Ripensava ai profumi della casa di sua nonna. Puliti, veri,
forti e dolci allo stesso tempo. Occhi come orizzonte e lacrime sul terreno
arido. Il vento contro le idee sbagliate nella mente. Mandava giù i bocconi a
forza. Cosa c’era di strano? Le sembrava tutto diverso. O forse lei era
diversa. Anche quel palazzo su cui era appoggiata con le scarpe le sembrava
addirittura più strano. Capiva in quei momenti , che la città l’aveva sempre
amata. E lei amava la sua città. L’aveva sempre protetta ovunque lei andasse. Ogni
via, ogni locale, tutto ciò che le stava intorno era la cornice del suo
cammino. Aveva deciso di andare comunque avanti. Contro ogni pregiudizio,
contro ogni filtro e barriera. L’abbraccio caldo di ciò che le stava intorno
era l’unica cosa che la potesse consolare. L’abbraccio caldo e distante delle
cose intorno a lei. E poi c’era quell’amore che doveva renderla libera
e invece le aveva bruciato solo gli occhi, che poi era stata colpa delle lenti
a contatto ferme per ore a fissare il tempo. Ascoltava “Notte di Provincia” e
tutto le sembrava più chiaro.
Mentre tornava a casa
dal centro, pensava a cosa ne potessero capire gli altri della sua vita.
Sicuramente nulla, ed era forse divertita anche dalla cosa. Si meravigliava
della dissonanza tra le due cose: sorriso amaro e vuoto dentro. Ma era quello
il bello , la stranezza della vita, colpi incrociati a mezz’aria.
La panchina era
fredda, tanto quanto le sue parole. La fine era arrivata con la stessa
freddezza in punta di piedi. Solo le lacrime erano calde come i sentimenti veri
che avevano avuto sempre l’uno per l’altra. Questo contava.
Baciala in bocca la
fine, baciala e facci l’amore. Fuori, non riusciva nemmeno ad immaginarlo vero.
Più di una crepa, più di una notte insonne, quanti sbagli fatti. La fine come
nostalgia infinita. Vivevano fuori, e faceva male e paura vivere fuori.
Un abbraccio e niente
di più. L’unico segno visibile qualche mozzicone di sigaretta, fazzoletti
sparsi come foglie secche al vento.